“Cavurare ccu cavurare nun si tingeno”

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caurara“Cavurare ccu cavurare nun si tingeno” letteralmente viene reso con “caldaia con caldaia non si tingono”.
Come è noto, per caldaia si intendete quel grosso “pentolone” di rame che un tempo si usava per fare il bucato o per bollire le bottiglie delle conserve, la quale si appendeva alla catena del focolare (“camastra”).
L’uso continuo dell’antico utensile ed “arredo” domestico (non avere la caldaia un tempo era come non avere la lavatrice o il televisore oggi) negli anni provocava accumuli di strati e strati di incrostazioni di fumo diventando ovviamente nerissima, tingendo ogni cosa al solo sfiorarla. Quando si usavano più caldaie insieme, stando vicine, non c’era il rischio di rovinarsi l’una con l’altra, infatti, nero su nero non provoca effetti visibili.
Per intendere il proverbio bisogna considerarlo dal suo punto di vista allegorico, ciò significa ad esempio che due persone che sono uguali (per usi, costumi o intenzioni) non c’è bisogno che si alleino per cercare di risolvere eventuali problemi comunitari, perché a patirne è sempre chi si trova in mezzo.

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