Cenni Storici

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Dislocato su una terrazza alle pendici orientali del monte Raparo, San Chirico domina la valle attraversata dal Racanello. Tante le incertezze sulle sue origini. Anticamente denominato Polisandria , si pensa che il paese fosse già abitato dai secoli VII-VI a. C. da popoli italici che subirono l' influsso delle colonie greche provenienti da Metaponto ed Heraclea .

Distrutto dai Romani, venne riedificato nell 'attuale sito intorno al VI sec. d. C. e in epoca longobarda e bizantina divenne parte del Ducato di Benevento e del Comprensorio del Mercure, Nel X sec. vi s'insediò una comunità di monaci Basiliani che edificarono l' Abbazia di Sant'Angelo . Nel XI sec. divenne un feudo normanno. Suo primo feudatario fu Odobono Manco o Manchisio, probabile figlio di Ruggero il Normanno. In epoca sveva Federico II lo donò alla sua damigella Guida de Dragonibus come dote per il suo matrimonio con Ugo Sanseverino di Chiaromonte.

I Sanseverino lo tennero sino al 1524, anno in cui Alfonso lo vendette ai Carafa di Stigliano. Nel 1682 Nicola Carafa-Guzman, dopo aver contratto debiti, lo cedette a Giovan Battista Spinelli che a sua volta lo rivendette nel 1685 ai Pignatelli di Marsiconuovo. Girolamo Pignatelli, per aver aderito alla Rivoluzione Napoletana del 1799, si vide confiscati

Nello stesso anno fu proclamata la Repubblica Partenopea , che venne divisa in 11 dipartimenti e San Chirico fece parte del Dipartimento del Crati, avente come capoluogo Cosenza. Durante la vicenda rivoluzionaria, l' animatore del moto anti borbonico che vide protagonista questo feudo, fu l'agente del principe Giuseppe Maria Magaldi.

Sul fronte opposto si segnalò il dott. Filippo Maria Durante. Attivo centro politico nel periodo risorgimentale, si distinse per l'azione di Cortesani Giuseppe e dei fratelli Magaldi (1848).

Risale all'800 anche la costruzione del Palazzo Barletta , ubicato in piazza Roma. Nelle sue stanze, riccamente decorate, erano custoditi arazzi e mobili d'epoca.

In seguito all'unità d' Italia il fenomeno del brigantaggio coinvolse anche alcune persone del posto.

Col Regno d' Italia fu organizzata la nuova burocrazia e la Basilicata fu divisa in quattro circondari:Potenza, Matera, Melfi e Lagonegro, di cui faceva parte San Chirico.

Durante gli anni della Grande Guerra questo paese offrì un grande tributo di vite umane, come è ricordato dal Monumento ai Caduti. Negli anni del secondo dopoguerra si sono verificate grandi ondate migratorie che hanno causato una sensibile riduzione demografica.

La realizzazione del collegamento rapido con la Fondovalle dell'Agri o SS. 598 ha fatto uscire il comune dalla marcata emarginazione che lo aveva interessato per decenni.

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